Castello di Sermoneta

 Un gioiello a portata di mano

Mi è capitato spesso, spinta dalla mia passione per i castelli, di recarmi all’estero per visitarli, tuttavia ho trovato in Italia un gioiello a portata di mano, il Castello di Sermoneta che sia trova a Sermoneta (LT).

Sermoneta, è uno dei borghi medievali più preservato d’Italia, pieno di cultura e di storia, le cui origini si perdono nel tempo, presumibilmente in epoca preromana.

Si trova in provincia di Latina, a pochi chilometri dalla via Appia ed a circa 70 km da Roma, sorge su una collina a 257 metri sul livello del mare, da dove si scorge tutta la pianura Pontina.

La sua notorietà comincia alla fine del XIII secolo, quando Sermoneta diventa il centro principale di un vastissimo feudo, anche nell’ambito artistico e culturale.

Sermoneta è un insediamento medievale ed ha mura di cinta, con torri semicilindriche ed un castello ben conservato.

Nel corso dei secoli all’interno dell’imponente Castello Caetani e della città hanno dimorato illustri sovrani e pontefici.

Nel XII secolo Sermoneta era di proprietà del Vaticano, nel 1222 fu possedimento degli Annibaldi e nel 1297 fu acquisita dai Caetani che ne rimasero i proprietari.

Una curiosità, il nome Sermoneta sembra derivi dai romani che, dopo aver conquistato questa città, l’avevano rinominata “Sora Moneta” in onore di una precedente vittoria, ottenuta grazie alla protezione della dea Giunone Moneta.

Da “Sora Moneta” divenne Sermoneta e fu a lungo una colonia romana. Di quest’epoca sono stati rinvenuti i resti di una villa su un monte vicino a Sermoneta e degli antichi templi, su cui poi nel medioevo vennero costruite alcune chiese della città.

 

 

 

 

Castello di Sermoneta

Il Castello Caetani si erge imponente sul borgo di Sermoneta, è uno degli esempi di architettura medioevale difensiva più famosa del Lazio, questo è anche dovuto alla sua posizione strategica, avendo una visuale su praticamente tutta la pianura circostante. Subì assalti e guerre ed ebbe ospiti famosi.

Si presenta con una complessa serie di bastioni e di camminamenti esterni, che si avvicinano al nucleo centrale disposto intorno ad una corte con un pozzo.

La parte più interna del castello è composta dal mastio (o maschio), che accoglieva le camere da letto del signore e che serviva da rifugio di sicurezza in caso d’incursione nemica.

La conformazione del maschio era totalmente indipendente dal resto del castello ed era connessa alle strutture vicine solo da due ponti levatoi in legno, che potevano essere alzati nell’evenienza di un attacco, così il personale e la servitù si sarebbero rifugiati al suo interno per resistere ai nemici.

Nei pressi del mastio si erge la seconda torre, più piccola, chiamata “maschietto” e fuori, al centro del complesso delle due torri, c’è la piazza d’armi.

All’interno del castello si trovano anche alcuni arredi medievali, alcune strutture del castello furono in parte demolite dai Caetani, per permettere la costruzione della sala dei Baroni e delle sale dette Camere pinte (restaurate alla fine degli anni novanta).

Quest’ultimo complesso è composto da tre camere per gli ospiti, di cui due decorate da affreschi di un autore sconosciuto, attribuito alla scuola del Pinturicchio, che rappresentano figure mitologiche e le tre grazie.

Nel XIII secolo venne costruita la Casa del Cardinale Borgia, all’interno di questo edificio si può vedere la Madonna con il Bambino con i santi Pietro, Stefano e Giovannino dipinto nel 1542 da Girolamo Siciolante.

Il castello non è enorme ma ben curato e conservato e la visita guidata dura circa un’ora.

All’esterno del castello si trova una poderosa cinta muraria in ottime condizioni.

Leggende e curiosità

Come ogni antico castello le leggende si sono avvicendate per secoli, eccone alcune:

  • Si racconta che nella fortezza aleggi ancora oggi il fantasma di un bambino, morto violentemente nel sotterraneo del castello, alcuni dicono di averlo riconosciuto e che si tratti del principino raffigurato in un quadro presente nella sala del Cardinale e di cui non si sa l’identità.
  • Nelle stalle del castello sono state filmate alcune scene del film “Non ci resta che piangere” con Massimo Troisi e Roberto Benigni.
  • Sulle pareti di una delle sale venivano raccolte le firme dei cittadini illustri in visita al castello e su una di queste pareti c’è ancora, perfettamente conservato, un pentagramma intagliato dal musicista compositore Roffredo Caetani (principe di Bassiano, ultimo duca di Sermoneta).

Storia

Alla fine del XIII secolo i feudi di Sermoneta e di Bassiano resero agli Annibaldi una somma notevole per l’epoca, ben 140 mila fiorini d’oro, che furono corrisposti da Pietro Caetani, nipote di Bonifacío VIII all’epoca Papa da soli tre anni.

I Caetani di Sermoneta nell’ottobre del 1297 presero possesso della rocca e provvidero ad ingrandire e rinnovare il castello con nuovi edifici, di cui il più rilevante fu la Sala dei Baroni, lunga ben 22 metri, limitrofa al Maschio.

Sotto il Comando di Onorato III Caetani ci fu il momento più splendente di Sermoneta, a questo periodo risalgono moltissime costruzioni che ispirarono l’ammirazione dei contemporanei.

Le lotte intestine tra feudatari a quei tempi erano all’ordine del giorno e Onorato III non si sottrasse alle regole.

Nel corso della rivolta degli abitanti di Ninfa, località che faceva parte del feudo di Sermoneta, Onorato III stesso inseguì i ribelli sui terrazzi del castello e li costrinse a gettarsi di sotto.

Tra i ribelli c’era un suddiacono (nella gerarchia cattolica, prima del Concilio Vaticano II, era insignito del primo degli ordini sacri maggiori) che, in quanto tale, godeva dell’immunità ecclesiastica, quindi Onorato III venne scomunicato.

“Seminudo, con la corda al collo ed una verga in mano, dovette recarsi a Ninfa e farsi battere dallo stesso Arciprete del luogo” (dopo aver comunque pagato una cospicua ammenda).

Un figlio di Onorato III, Nicola II fu un agente del Conclave durante l’elezione di Alessandro VI Borgia (che fu il 214º papa della Chiesa cattolica dal 1492 sino alla morte).

Era un abilissimo spadaccino ma fu ucciso, avvelenato nel 1494, da Matteo di Pesaro, forse incaricato da Cesare Borgia (figlio del papa Alessandro VI).

Nel 1496 Giacomo V, il fratello di Nicola II, venne richiamato a Roma con un tranello e dopo essere stato incarcerato in Castel Sant’Angelo, fu processato ed avvelenato.

Nel 1499 Papa Alessandro VI Borgia scomunicò i Caetani e confiscò i loro feudi, consegnandoli a sua figlia Lucrezia Borgia, che lo gestì soltanto per quattro anni, dato che alla morte di Alessandro VI ai Caetani venne revocata la scomunica e gli furono subito restituiti i feudi.

Quando però tornarono a Sermoneta, trovarono il castello totalmente stravolto dal punto di vista architettonico, in quanto Alessandro VI lo aveva fatto diventare un enorme fortezza militare.

Dopo questi avvenimenti Cesare Borgia assediò Sermoneta, che capitolò solo dopo una estenuante e tenace difesa, dove si contraddistinsero anche le donne che si equipaggiarono con scudi e armature per proteggere con lealtà la loro città.

Da quel momento in poi quella che fu una Rocca strategica diveniva una fortezza inespugnabile, la più potente del Lazio, seconda solo a Castel Sant’Angelo di Roma.

Ancora oggi appartiene alla famiglia dei Caetani.

La mia visita

Essendo ben collegata a Roma ed il territorio Pontino è relativamente vicino a dove vivo, quando ne abbiamo la possibilità, andiamo volentieri a Sermoneta che conserva ancora intatto il suo patrimonio storico, artistico e culturale, tanto da essere diventata una importante zona turistica dei dintorni di Roma.

Il suo fascino, la sua quiete, le sue viuzze sinuose, i suoi monumenti e i suoi panorami su tutto l’Agro Pontino, la rendono un luogo ideale per una vacanza o per una breve gita fuoriporta, specialmente per coloro che vogliono fare un tuffo indietro nel tempo.

Ho visitato tanti castelli, di tutte forge e di tutte le epoche, di enormi e minuscoli e questo castello mi è piaciuto, l’unico appunto che potrei fare e che le visite sono guidate e io preferisco gironzolare per conto mio.

Non mi è piaciuto proprio, invece, che la visita al castello non è organizzata per persone con problemi di deambulazione! Mi infastidisce, ho visto luoghi ben più angusti attrezzati con percorsi di visita agevolati, anche solo in parte, non è una cosa complicata rendere la visita accessibile a tutti.

Il castello è ben conservato e incantevole, e dopo la visita vale la pena fare anche una bella passeggiata per il borgo medievale.

Piccolo suggerimento da “golosastra”, sulla destra della strada che porta al castello c’è un forno, che produce solo biscotti, non vi potete sbagliare perché c’è solo lui, arrivate fin qui affamati e provatene qualche tipo, ce ne sono di tutti i gusti, sono tipici del luogo e sono veramente deliziosi!

La cittadina è accogliente e ci sono diverse manifestazioni a cui si può partecipare:

  • La terza domenica di Gennaio, Sagra della Polenta.
  • Il 19 marzo Festa dei fauni.
  • Tutto il mese di maggio “Maggio Sermonetano”.
  • Luglio il festival Pontino di Musica Classica.
  • Il 29 settembre la “Secolare Fiera di San Michele”.
  • La seconda domenica di ottobre “Rievocazione Storica della Battaglia di Lepanto“.
  • A Dicembre il “Natale a Sermoneta”.

Non mi resta che consigliarvi di fare una bella gita a Sermoneta.

Vi lascio qualche informazione utile:

Castello Caetani di Sermoneta

Via della Fortezza – 04010 Sermoneta (LT)

Come Arrivare:

Da Roma: prendere la S.S. 148 Pontina in direzione Latina, uscita a Latina in direzione Latina Scalo FS – Sermoneta.

Da Autostrada A1: uscita Valmontone, svoltare verso Giuglianello, Cori, Doganella.

Per informazioni, orari visite, prezzi e altro cliccate qui’

 

 

 

 

Ciao alla prossima da Teresa

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