Basilica San Francesco di Paola

Napoli è la mia città, e la conservo nel cuore, da piccola … no forse adolescente, mi diedero il permesso di girare con gli autobus, ed io euforica prendevo il mio zainetto, e andavo a passeggiare al centro di Napoli, visitavo tutti i monumenti che potevo lo facevo spesso in estate negli orari più caldi questo perché’ ero praticamente sola, ed uno dei primi siti che ho visitato è stata proprio la Basilica San Francesco di Paola.

Mi sono raffrontata con diverse storie, culture, abitudini, cibi, tradizioni, ho portato con me le mie abitudini e tradizioni, il mio accento e il mio essere napoletana, in ogni caso forse mi sto allontanando un po’ troppo dalla recensione che volevo scrivere.

Questa Basilica non è la mia preferita, secondo me ce ne sono di molto belle a Napoli, tuttavia è sicuramente un simbolo molto caratteristico della città, conserva misteri e leggende che vi voglio raccontare. Per le sue dimensioni e per la sua bellezza, la chiesa partenopea è considerata il più importante esempio di edificio ecclesiastico del Neoclassicismo italiano.

Quando ti trovi nel cuore di Napoli la vista di Piazza Plebiscito con la Basilica di San Francesco di Paola è tra le immagini più rappresentative.

Di fronte al palazzo reale, infatti, la basilica svetta e si distingue per il suo colonnato che ricorda (più in piccolo!) quello di San Pietro di Roma, mentre la basilica richiama e si ispira alle forme del Pantheon, per la sua pianta circolare e la cupola semisferica, non vogliono essere delle imitazioni, ma un vero tributo a Roma.

Fu costruita tra il 1816 e il 1836, sul disegno dell’architetto Pietro Bianchi e consacrata al santo calabrese, San Francesco di Paola che a Napoli aveva vissuto, e fu molto amato dal popolo e dai sovrani, questa basilica fu considerata una specie di risarcimento poiché, in corrispondenza dell’attuale piazza, sussisteva un convento consacrato proprio a San Francesco di Paola che aveva soggiornato lì per molti anni quando era in vita, Il convento però, venne fatto demolire da Gioacchino Murat che così estese la piazza, e successivamente dispose l’edificazione del colonnato semiellittico, in stile neoclassico, per incorniciarla.

Nel 1815, con il ripristino dei Borboni, Ferdinando IV divenuto Francesco I e soprannominato dai napoletani il “re lazzarone”, pur mantenendo il colonnato, fece costruire Basilica San Francesco di Paola, oltre che per risarcire il santo dalla precedente demolizione, anche per legittimare il ritorno della propria casata sul trono del Regno delle Due Sicilie

Inserita in un colonnato napoleonico, la Basilica di San Francesco di Paola è stata plasmata dagli eventi più salienti di duecento anni di storia napoletana.

Questa Basilica, che negli anni è diventata il simbolo di Napoli e che accoglie tra le braccia del suo colonnato i figli di una città unica al mondo, rappresenta sin dalle sue origini, lo spirito sacro e profano: sacro per la religione, profano per i moti di ribellione abbinati alla religione stessa, aspetto che tutt’oggi è una delle caratteristiche più affascinanti di Napoli e dei napoletani.

La Basilica San Francesco di Paola è preceduta da un prònao o prodromo (così si chiama la parte del tempio greco e romano, sistemata nello spazio davanti alla costruzione) con colonne ioniche sulla cui cima ergono tre statue: al centro è rappresentata, con una figura allegorica la Religione, e ai lati troviamo San Francesco di Paola e San Ferdinando.

Il colonnato invece è costituito da quarantotto colonne di pietra puteolana (la pietra puteolana o pozzolana è di origine vulcanica, fu molto usata dai Romani come amalgama per le costruzioni), in stile corinzio.

L’interno della Basilica San Francesco di Paola è decorato in stile neoclassico, la prima cosa che noti quando entri è il colonnato che sorregge la cupola, lo spettacolare altare in marmi variopinti e lapislazzuli incastonati, opera ornata da Francesco Fuga e poco più avanti dell’altare scrutiamo anche un’opera giovanile di Luca Giordano, che consiste in diverse statue che rappresentano scene di vita di santi e dei quattro evangelisti.

Al centro della Basilica vi è una enorme rotonda con un diametro di 34 metri (praticamente una piazza!) in corrispondenza della cupola, che è alta ben 53 metri ed è sorretta da 34 colonne alte 11 metri montate su fusti in marmo.

Anche i confessionali sono notevoli, furono realizzati da Francesco Fuga nel 1751, sono di marmo con decori di lapislazzuli, marmi pregiati e pietre dure semi preziose.

Il colonnato, in alto si apre su una piattaforma o terrazza, che era destinata per i membri della famiglia reale, decorata da un bellissimo baldacchino che sembra sorretto da quattro angeli in legno dorato o zecchinato, di una delicatezza indescrivibile, bisogna vederlo, si perché io mi faccio conquistare dai piccoli particolari.

Particolarmente bello e suggestivo è il selciato di marmo, progettato dal Bianchi, che è ornato da un articolato disegno geometrico.

La basilica è arricchita da statue di santi poste lungo le pareti e da quadri di autori famosi, quasi tutti artisti ottocenteschi, sulla parete dell’abside è collocata una grande tela di Vincenzo Camuccini che ritrae San Francesco di Paola.

Ho tentato di parlarvi di ciò che piace a me personalmente di questa basilica, senza dilungarmi troppo… altrimenti vi annoio : ) !

Ci sono dei luoghi o posti che ci appartengono, poiché li abbiamo fatti nostri durante l’infanzia e l’adolescenza, posti che ci segnano e diventano una salda base per le nostre radici. Beh questa Basilica, sicuramente fa parte del mio background, quindi se vi trovate a Napoli vi consiglio di fare una visita in questa splendida Basilica e perdonatemi se ho ecceduto un po’ troppo nelle mie emozioni, concedetemelo… sono pur sempre napoletana se invece avete intenzione di visitare Napoli ecco la mia recensione, guida e approfondimento cliccate qui.

Leggende e curiosità legate a questa basilica:

Una profezia avverata

La Basilica di San Francesco di Paola è legata a una leggenda, che parla del compimento di una profezia, fatta proprio da San Francesco di Paola, quando era ancora vivo.

Il santo quando si trovava nel convento di San Giovanni, (il monastero demolito) che occupava gran parte dello spazio dove oggi si trova la basilica e mezza Piazza del Plebiscito, avrebbe previsto a Ferrante d’Aragona conosciuto come Ferrante I, con quattro secoli di anticipo, che in quel punto preciso un giorno sarebbe stata costruita una Basilica e che sarebbe stata intitolata a lui.

Tempi record. Grazie ad una scommessa!

Questa basilica è stata la protagonista di una scommessa tra un regnante, Ferdinando I e un impresario teatrale Domenico Barbaja, quest’ultimo, riverito e temuto dai più, nominato “il Viceré di Napoli” (probabilmente un guappo**).

Ferdinando I re delle Due Sicilie, rientrò a Napoli dal suo esilio a Palermo, era pronto ad insediarsi di nuovo sul trono, quello che fu di suo padre Carlo III, designò come organizzatore e responsabile di questo progetto proprio il Barbaja che godeva di una grande credibilità, pensate che aveva promesso al re che entro nove mesi avrebbe rimesso a posto il teatro San Carlo, distrutto nel 1816 da un incendio, e riuscì incredibilmente a mantenere la parola data.

In questa circostanza il Barbaja scommetteva che i lavori della chiesa sarebbero iniziati seguendo i tempi stabiliti brevissimi (quasi impossibili!) e anche questa volta vinse la scommessa.

**Per spiegarvi cosa è un guappo napoletano, è una figura tipica dell’universo popolare napoletano: rappresenta l’immagine dell’uomo d’onore gentiluomo e romantico, pronto a dirimere le controversie tra le persone e a convincere i giovanotti che avevano messo incinta qualche ragazza a mettere la testa a posto e a sposarla, La figura del guappo è contrapposta a quella del camorrista, dedito allo sfruttamento organizzato e costante della prostituzione, alla gestione del gioco d’azzardo e ai traffici criminali.

Un privilegio fuori dai tempi

Il Papa Gregorio XVI rese questa basilica autonoma dalla Curia di Napoli, consentendole il privilegio di poter eseguire le messe con l’altare rivolto verso i fedeli, cosa all’epoca inconcepibile.

Informazioni

Basilica Reale S. Francesco Di Paola

Piazza Plebiscito – 80132 NAPOLI

Orari di apertura:

Dalle 8:30 alle 19:30

Ingresso libero

Come arrivare:

In metropolitana

Metropolitana Linea 1, stazione Municipio, percorrere a piedi via San Carlo e piazza Trieste e Trento (durata percorso: 7 minuti circa)

In autobus

R2 o 202, fermata via San Carlo

Contatti

Telefoni:

 081 7645133

340 399 0187

 Purtroppo le mie foto hanno avuto un incidente, quindi vi ho allegato delle foto reperite in internet, prometto solennemente che il giorno che torno a Napoli andrò rifarle e le cambio 🙂  . Per ora è tutto vi saluto al prossimo articolo!

Teresa

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